Sto, così:
come tra due virgole, un inciso,
spiegata in un dettaglio.
E sono poi, la virgola che hai tolto,
quella che hai spostato.
Il punto a capo,
il capoverso,
la parola chiave alla fine della quarta di copertina.
Nel punto esclamativo,
mi hai messa, ti ho messo,
sull’asse ininterrotto.
Senza interlinea, a separarti da me.
Ventotto versi, tutti d’un fiato.
Incluso il tuo nome,
la firma.
Rileggimi e mentre tu lo fai,
io scorro fluida e
mi ritrovi nel capitolo secondo,
nella successiva pagina.
Espressa, nero su bianco.
Ad esserci, esclusivi e vivi,
esattamente come la parola scritta.
Il romanzo e l’egloga insieme.
Nessuna cancellatura.
Andiamo in stampa.
Compresi i battiti.
~ Elisabetta Destasio (Corpo in animae - Annales Edizioni)